Biomedicale: dall’incubatrice alla prima termoculla sonora

Ago 4, 2020Case History

Un esempio di trasferimento tecnologico nell’area  dei materiali e delle tecnologie è offerto da un progetto intrapreso nel settore biomedicale in collaborazione con un’azienda italiana, all’interno di un programma integrato d’innovazione relativo allo sviluppo di dispositivi medicali avanzati, promosso da Sardegna Ricerche nell’ambito del Distretto della Biomedicina. Si tratta della progettazione e realizzazione di una termoculla di nuova concezione in grado di soddisfare esigenze di confort ambientale non solo dal punto di vista termico o microbico ma anche acustico. Infatti, da uno studio relativo al tema dei bambini nati prematuri è emersa l’importanza della prima esperienza acustico-emotiva che il bambino fa nella sua vita intrauterina, e viene preso in esame il trauma dovuto all’interruzione e allontanamento dal suo mondo fatto soprattutto di suoni fondamentali (come la voce della madre, il battito cardiaco etc..,). In questo senso la termoculla sonora mira a riproporre delle condizioni acustiche familiari per il bambino prematuro e a dare alla madre un ruolo specifico e importante nel percorso terapeutico del neonato stesso.

Dal punto di vista tecnico, il problema emerso è stato proprio quello di riuscire ad individuare metodi in grado di  riprodurre questo mondo di suoni senza interferire con le caratteristiche fondamentali di sterilità e adeguata percezione termica all’interno del macchinario, oltre che non interferire con la necessità operativa degli addetti all’interazione col bambino (cura, pulizia, nutrizione, ecc..).

In questo caso è stata individuata la tecnologia dei vibrotrasduttori che sfrutta la proprietà dei trasduttori di trasformare superfici in altoparlanti. Tale caratteristica nei vibrotrasduttori è resa possibile dall’utilizzo di una lega metallica magnetostrittiva in grado di trasferire o convertire energia magnetica in lavoro meccanico e viceversa. La lega è in grado di espandersi e contrarsi se sottoposta a magnetizzazione fino a 20.000 volte al secondo. Questo permette di convertire un segnale audio in vibrazione (onda meccanica) che può essere trasferita ad un materiale solido in modo tale da rendere tutta la superficie un diffusore uniforme del suono.

A livello pratico si utilizza un oggetto, da collegare ad un microfono, che viene semplicemente appoggiato sulla termoculla (di qualunque modello essa sia) e trasferisce al suo interno la voce della mamma o ogni altro suono, come una ninnananna o il battito del cuore, in grado di rassicurare il piccolo ospite. Grazie al vibrotrasduttore il suono viene dunque trasferito sotto forma di vibrazione propagando nella termoculla un suono diffuso, accogliente e rassicurante. La possibilità di collegare all’apparecchio un lettore Mp3 consente inoltre alla mamma di registrare suoni che il bambino potrà ascoltare in sua assenza, sentendosi meno solo.

Una vera innovazione che rende più confortevole la permanenza dei neonati nelle incubatrici, normalmente rumorose per la presenza dei suoni freddi e anonimi generati dalle tecnologie necessarie al monitoraggio e alla sopravvivenza del bambino. A confermarlo anche diversi studi condotti nel reparto di terapia intensiva neonatale degli Ospedali Civili di Brescia e coordinati dal Dott. Gaetano Chirico, il primo ad aver creduto al progetto, con la dott.ssa Giulia Villa e la laureanda Giulia Bertazzi. Secondi i loro studi, basati su scale del dolore e sui parametri vitali e di mimica facciale indagati nel neonato, la terapia vocale avrebbe un chiaro effetto consolatorio. Fondamentale quindi il valore della voce che, secondo la laureanda in psicologia Valentina Pietta che studia il legame madre-figlio nei parti prematuri, avrebbe il merito di agire come il «prolungamento di vita del bambino fino ai 9 mesi di gravidanza».

Questa applicazione è tuttora in sperimentazione, il passo successivo, in fase di sviluppo, è ora la predisposizione dell’album sonoro familiare curato dall’associazione «Mami Voice», grazie ad un’app resa disponibile. Una sorta di banca dati vocale da riutilizzare all’occorrenza in qualsiasi istante della vita.

Sito web: https://www.mamivoice.com/