Plastiche porose costituite da una rete intricata di celle aperte, veri e propri pori.
Questi pori, le cui dimensioni possono variare tra 7 e 1000 micron, conferiscono alla plastica una buona combinazione di capacità filtrante e resistenza strutturale.
A differenza di quanto accade in un filtro in tessuto sintetico o in rete metallica, dove esiste un singolo passaggio diretto, nelle plastiche porose i pori si uniscono per formare numerosi percorsi tortuosi che conferiscono una capacità di doppia filtrazione.
Sono disponibili in lastre, tubi, tondi e forme stampate, con dimensioni variabili a seconda dell’articolo specifico.
Anche le tipologie di polimeri con cui è possibile realizzare questi filtri porosi sono molteplici; tra queste il Polietilene ad alta densità (HDPE), il Politetrafluoroetilene (PTFE), il Polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMW), il Nylon 6 (PA6), il Polipropilene (PP), il Polivinildenfluoruro (PVDF) e il Polietersulfone (PES).
Esiste anche in versione caricata con carboni attivi, in grado quindi di assorbire ed eliminare gli odori.
In questo caso il colore è obbligatoriamente nero.
L’inserimento della carica è possibile solo per alcune determinate porosità, perchè altrimenti il prodotto finale risulterebbe eccessivamente fragile.
La larghezza massima per la versione con carboni attivi è 300mm.
Queste tipologie di prodotti vengono impiegati come elementi filtranti, di liquidi o di gas, in diversi settori tra cui quello medicale (drug delivery, dialisi), farmaceutico (packaging), elettronica (sensoristica, adesivi traspiranti), automotive, alimentare, laboratori di analisi (gascromatografia, estrazione liquido-liquido, precipitazione di proteine) e nell’oggettistica di tutti i giorni (diffusore di fragranze, diffusore di ossigeno negli acquari, punte dei pennarelli ed evidenziatori).
(PO2665)