Polimero termoplastico rinforzato fibra lunga

Proprietà

Impermeabile, Elastico, Resist. all'impatto, Isolante termico, Conduttore termico, Ritardante di fiamma, Antistatico, Schermante, Fonoisolante

Polimero termoplastico rinforzato con fibra lunga e lavorabile con semplice processo di iniezione o estrusione o soffiaggio.

Confrontato con le plastiche rinforzate a fibra corta, rivela caratteristiche meccaniche superiori; questo è dovuto alla maggior lunghezza delle fibre e alla loro distribuzione omogenea nell’intera sezione del granulo, ottenuta grazie ad un processo di pultrusione, e anche nel pezzo stampato.

La lunghezza delle fibre, uguale a quella del granulo, va da 4 fino a 12 mm, mentre le fibre corte di solito sono lunghe 0,2±0,4 mm.

Il rinforzo a fibra lunga (tipicamente al 40% o al 60% in peso) è responsabile della migliore resistenza all’impatto, dato che assorbe e dissipa l’energia in modo più efficace, della maggiore stabilità alle alte temperature in condizioni umide, della riduzione alla tendenza al creep e dell’aumento dell’effetto insonorizzante.

Le fibre che si possono incorporare sono in vetro, in carbonio, aramidiche o in acciaio inox; in quest’ultimo caso, si ottiene un polimero con proprietà antistatiche e schermanti alle onde elettromagnetiche.

Una speciale versione di queste plastiche presenta fibre con lunghezza pari a 25 mm, adatta per componenti strutturali di grandi dimensioni; per lavorarla, viene dapprima leggermente plasticizzata e poi stampata per compressione.

Per la matrice, si possono impiegare molti tipi diversi di polimero, soprattutto il polipropilene e la poliammide (standard) ma anche altri come il policarbonato, il polietilene, il PET (polietilentereftalato), il PPS (polifenilsulfuro), il TPU (poliuretano termoplastico) e l’ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene).

Le caratteristiche meccaniche del pezzo finito cambiano molto con il polimero di base tanto che, a seconda dei casi, è possibile sostituire plastiche rinforzate a fibra corta o addirittura metalli e resine termoindurenti.

Si possono aggiungere degli additivi che rendono il polimero più resistente al calore o ritardante di fiamma.

Attualmente questa tipologia di materiali è impiegata per la parte hardware di computer portatili ma trova applicazione soprattutto nel settore auto per contenitori della batteria, specchietti, leva del cambio e parti di meccanismo della cintura di sicurezza.

(PO2572)