Processo di saldatura per componenti metallici, che viene utilizzato per saldare vari tipi di leghe d’alluminio e, recentemente, anche piombo, rame, magnesio e leghe di titanio.
Questa tecnologia permette di saldare tra loro sia metalli uguali che diversi come, ad esempio, rame con alluminio e magnesio con rame.
Questo proceso prevede l’utilizzo di una punta rotante che, sotto forte pressione, viene spinta tra i due componenti saldamente fissati ad una piastra lungo la linea di giunzione, creando la saldatura.
Infatti, il calore creato dalla frizione tra l’elemento rotante, molto resistente all’usura, e il manufatto fa sì che il materiale in corrispondenza dei bordi rammollisca, senza raggiungere il punto di fusione, si sposti dietro il cilindro rotante e qui, raffreddandosi, solidifichi saldando i due pezzi.
Questo processo può essere applicato a giunzioni di profili diritti e di pannelli piani con spessori variabili tra 1,2 mm e 30 mm.
Rispetto ai metodi tradizionali, questo processo è completamente automatizzato, semplice e sicuro; non necessita di materiale d’apporto o di gas o di preparazioni particolari della zona da trattare (è necessario solo un accurato sgrassaggio).
Offre, inoltre, il vantaggio di produrre bassa distorsione, basso restringimento e di evitare porosità e vuoti all’interno della saldatura.
Garantisce un basso impatto ambientale perché non produce fumi, scintille, spruzzi o rumori.
E’ attualmente utilizzato nella produzione di pannelli piatti o curvi per navi, battelli, vagoni ferroviari; può inoltre trovare applicazione nei radiatori per motori elettrici.
(TC3526).