Sottili nastri polimerici che fungono da sistemi di chiusura removibili.
Questa caratteristica è dovuta alla loro superficie che è costituita da piccolissime protuberanze esagonali che, se osservati al microscopio, ricordano nella forma dei funghi schiacciati.
Questa struttura permette al nastro di aggrapparsi molto bene ad altri materiali, come tessuti e tessuti-non-tessuti, e nello stesso tempo di essere facilmente rimosso.
I cicli possibili di chiusura e apertura sono numerosi e pertanto non occorrono bottoni, fermagli o sistemi di chiusura di tipo chimico (adesivi).
A base polipropilenica (PP) o poliammide (PA), si distingue da altri sistemi di chiusura ‘a fungo’ per lo spessore minimo (si arriva a 0.35 mm), il peso ridotto (solo 130 g/m2) e un’elevata flessibilità.
Questi nastri possono essere impiegati entro un intervallo di temperature comprese tra -30°C e +90°C, se il materiale plastico con cui sono realizzati è polipropilene; nel caso in cui il nastro sia in poliammide possono sopportare temperature fino a +130°C.
Sono utilizzati nel settore automotive, sanitario (per le chiusure dei pannolini per bambini), elettrico (fissaggio di cavi) e dei dischi abrasivi.
(AD4516)